Tremate! Tremate! Le Tigri son tornate! (Ok, è ‘na strunzata, ma non vedevo l’ora di scriverlo). Il ruggito di Pietro e Paolo (sarebbe Fabio, ma Paolo ci sta meglio) sconvolge il Fantacerimele 2023-2024 e arrivano premi a iosa che manco il ‘Titanic’ agli Oscar del 1997. Hanno ingarrato il capocannoniere (e vabbé, qua sembrava facile). Hanno ingarrato l’M-C e Scarpa d’oro a centrocampo (e rigorista della squadra con più rigori assegnati). Hanno ingarrato Soulé, il pagliaccio Quarta e Noslin (che si è arrubbato i gol di Ngonge, mannaggia ‘o cazzo!). Hanno ingarrato perfino gli scambi di mercato con la vecchia volpe Corvino, pardon, Bianco. Hanno ingarrato pure più pronostici di tutti al Fantamici. Insomma, hanno ingarrato quasi tutto e non sarà stato mica sempre culo. Poi, in un momento di crisi, ecco il tocco del fuoriclasse di Paolo detto Fabio: una chiagnutella buttata lì nel mucchio, ma non sfuggita ad occhi esperti. “Io non so più a che santo votarmi”. La svolta arriva a fine febbraio. Da lì in avanti, il ‘Toro’ non la mette praticamente più ma arrivano 8 vittorie su 9 partite con avversario a 0 o a 1 nella metà di queste. Ma pochi cazzi: hanno ingarrato quasi tutto e stravinto il Top Manager con distacchi da tappa pirenaica al Tour de France. Complimenti davvero (ma non vi montate la testa, eh! L’anno prossimo col cazzo che Bob e Damiano vi lasciano il bomberone).
________________
DINAMO PRESTRE – VOTO 9
Una spettacolare macchina da gol condannata dagli scontri diretti. Il campionato 2023-2024 sarà per sempre quello dei rimpianti per Lino & Lauro, incredibilmente sempre sconfitti nei sei incroci con le prime due classificate. Un dato inverosimile che stuzzica l’entusiasmo degli amanti della statistica, ma ‘sti cazzi, andate a dirlo a loro che stanno ancora bestemmiando in vesuviano stretto. Campando ancora di rendita per quella miseria da riconoscere a Szccommecazzesescrive, Pre & Stre si tolgono lo sfizio di negare Mario Rui ad Irale che, impazzita di rabbia, acquista Tressoldi per 5 fantamilioni (e già il valore al cambio dice tutto…). Unica squadra a raggiungere le 80 reti, la ‘Dinamo’ ha fatto fuoco e fiamme trascinata dalla batteria di sangue slavo Sic, Lic e Vic e da quel gran Son di Gudmun, il vero MVP stagionale per chi scrive (lo so che non ve ne fotte, ma lo dico lo stesso). Credono così tanto in Fagioli che lo schierano nell’ultima di campionato, cosicché Spalletti non può esimersi dal convocarlo per gli Europei. Un’altra versione, però, vuole lo juventino sodale di scommesse di Lauro e sinceramente i conti tornerebbero un po’ di più. Subiscono l’onta della Scarpa di piombo di Ikwuemesi, ormai dato dai più (e anche dai meno) a cogliere pummarole nel comprensorio di Pontecagnano Faiano. Ma fossero questi i problemi, quando contro Illy fai 4 gol e lui ne fa 5; quando tu ne fai 5 e lui ne fa 6. Come nelle gomme da cento lire: ritenta, sarai più fortunato. Ma tutti in piedi per questa Prestre!
________________
ILLY GOAL - VOTO 8,5
Ai tempi dei Borbone qualcuno si beava di regnare con festa, farina e forca. Nel 2024 sono sempre tre le Effe che sostanziano la sovranità sul Fantacerimele del Re Baffo, che fa suo il titolo con l’opportuna dose di forza, fantasia e fetillo. È stata un’annata condotta quasi sempre in testa dalla gang Improta, che ha trovato nel PSG (non quello vero) la massima fonte di ispirazione, comprendendo che per vincere doveva fare l’esatto contrario dei parigini pezzottati, ossia perdere le prime partite. Fatto ciò, è partita una cavalcata trionfale che nemmeno la peggiore stagione di Maignan ha potuto fermare. Bremer è stata la roccia su cui edificare il successo di Illy Goal, che nelle sue variazioni di formazione ha avuto il “pregio” di incartare quasi tutto. Commovente la storia straordinaria di Kabasele, l’uomo che non sapeva di poter segnare messo davanti al suo duro destino. Quasi chirurgici gli infortuni nel qualificato parco attaccanti: morto Osimhen, segnava Zirkzee. Fuori Scamacca, segnava Osimhen. Calante Zirkzee e non pervenuto Osimhen, ha accuminciato a vuttà ‘e porte ‘nterre Scamacca. L’istantanea della stagione di Illy è in un 4-4 alzato non si sa come contro i veri vincitori della Sanshiro (ndr Ivan, ce vo’ tiempo per il bonifico?), con ingresso simultaneo dalla panchina di un 7+3 di Osi e di un 7,5+4 di Frendrup. Una masterclass fantacalcistica, signori. E in ogni caso, chi vince ha sempre ragione per cui applausi al mitico Pippo!
________________
SANSHIRO - VOTO 7,5
Come il mediano della canzone del Liga, le squadre di mister Giammetti sono sempre lí. Sempre cazzute, lí nel mezzo, a giocarsi qualcosa fino all'ultimo atto della stagione. Protagonista fisso delle aste di riparazione, in cui detta legge con l'aplomb del magnate russo che compra il cazzo che vuole, Ivan "Il Terribile" piazza in bacheca il titolo di uomo-assist con il tenero Dybala e si conferma in Fanta Champions League. Una qualificazione che, abbinata al secondo posto nel Top Manager, testimonia la bontá di una rosa che ha avuto i suoi punti forti nella soliditá difensiva - ottimo il binomio Monza/Toro tra i pali, ottima la coppia degli esemplari atleti di Dio Acerbi e Gatti - e nell'estro offensivo della giá citata Joya, di Politano e di Lookman (bravo a non farsi condizionare dalla vicenda Juan Jesus nei suoi rapporti col compagno Ace). Resta giù dal podio solo per l’evidente remare contro di Żurkowski, che acquistato a febbraio per 357 fantamilioni dopo la tripletta al Monza, vede poi meno la porta di quanto Robertino di ‘Ricomincio da tre’ veda la figa, condizionando pesantemente il rush finale.
Ma onore in ogni caso alla Sanshiro! Perché a volte i veri vincitori non sono quelli che si mettono tutti dietro.
P.S. A proposito, Ivan: per la somma pattuita per la tua pagella ti giro l'IBAN in privato (accetto anche rubli, grazie).
________________
IRALE (O AIROLA) - VOTO 7+
Tutti in piedi per i due fantasisti del Fantacerimele 2023-2024, che da debuttanti hanno subito dato l’impressione di essere per l’appunto tali e, quindi, di capirci poco o niente. Fra Sav e DJ Dag ci hanno fatto sognare subito con Martinez Quarta tagliato perché faceva ridere (infatti le ‘Tigri’ si sono sbellicate) e con il colpo-Brescianini, strappato alle avances di Real e PSG (quello vero). Ringalluzziti dal discreto avvio – memorabile resterà quel “Signori, ma questa Irale? Gli addetti si chiedono dove voglia arrivare” timbrato ad ottobre da DJ Dag - hanno seminato il genio e la sregolatezza qua e là, tra un golazo decisivo di Vasquez a San Siro e i +3 di derelitti sassuolesi subentranti dalla panchina. Ci hanno deliziato con gol e assist di Florenzi alla penultima, con il sogno del podio ancora vivo e palpitante. Poi il Pres ha calcolato l’ultima giornata sull’app e si sono svegliati tutti sudati. Con la morte nel cuore, per non poter mettere sotto contratto triennale ‘Kaiser Franz’ Tressoldi e bomber Thorsvedt. E pur tuttavia felici, per aver conquistato il pass per la Fanta Europa League da noni classificati al Battle Royale. Spiegateci come si fa, ragazzi! P.S. Il voto viene quantificato in virtù dell’attenuante generica della semi infermità mentale bilaterale.
________________
PANANTANIKOS – VOTO 7
Buonanima di Toto Cutugno e don Hector Cuper, scansatevi! Il mago dei secondi (classifica a punti, uomo-assist, Fantamici) e terzi posti (Top Manager) è ormai indiscutibilmente mister Izzillo, che vive un’altra stagione da incompiuta alleviando la delusione con la vittoria della Coppa e il premio Squadra valanga. Per il resto, rimpianti sparsi qua e là a cominciare dalla sua bestia nera. No - tranquillo Acerbi - non sto parlando di Juan Jesus, ma della classifica a punti. Una vera impresa, quella della PanAntanikos, capace di perderla per un punto e mezzo dopo averla già regalata l’anno prima per una cazzata fatta all’asta di riparazione. Una roba incredibile, ‘nKoop all’anema ‘e mammà! Brillante per alcune scelte di prospettiva, vedi la “meglio gioventù” Kayode-Fabbian-Valentin Carboni, il grecopodista ha pagato per scelte errate in difesa – su tutte Smalling, scomparso misteriosamente sul Grande Raccordo Anulare a metà settembre – e per i languori di un Leao modello Biancaneve, risvegliatosi solo col bacio della primavera (t’anna appennere!). Depotenziato Ngonge dal trasferimento al Napoli (grazie Setti, ‘e chitebbive!), le residue speranze di podio si sono frantumate insieme al tallone d’Achille di Berardi. Perché, Mimmo? Perché?
________________
KUNTA KINTE CLAN – VOTO 6,5
Un “Mannaggia ‘o cazzo!” è per sempre. Lo sa bene il nostro inarrivabile Pres, che anche quest’anno non si è fatto mancare la sua viscerale ridda di imprecazioni e di urla contro il destino infame. Comprensibilmente, perché era in verità una buona squadra, la sua KKC, costruita con equilibrio tra i reparti e un’attenzione agli investimenti in asta che manco l’ADLota da lui vituperato. Una KKC senza tenori di grido, ma con gente giovane e di valore (i Cambiaso, i Frattesi, i Raspadori) e vogliosa di dimostrare il proprio valore. Infatti, dall’Inghilterra si sono fottuti a gennaio Dragusin - notevole intuizione dell’avv. Bianco - e sono volate le prime jastemme. Una partenza lunga ottima, in orbita podio per gran parte del campionato prima che Nico perdesse la sua continuità e i napoletani in rosa continuassero nei loro scempi. Incalzato dagli eventi, meno scoppiettante del solito nelle sue proverbiali trattative a stagione in corso, il Pres ha cercato di mantenere lucidità e freddezza nel traghettare la sua nave nella tempesta. Poi, all’improvviso come quel giorno in cui mi innamorai di te, gli si sono scagliati contro i gol decisivi dalla panchina di Viola e di Laurienté e il livello dei suoi messaggi in chat si è giustamente surriscaldato… Ok, va bene la qualificazione in FEL. Ma mannaggia ‘o cazzo!
________________
BD GALAXY - VOTO 6
Hanno sognato di giocare per altre 30 partite contro PanAntanikos, ma il calendario è stato impietoso e ha negato quello che sarebbe stato un trionfo a punteggio pieno. Invece è stata una stagione un po’ così per i fratelli Di Gangi, bros d’assalto accomunati dal desiderio fortissimo di accaparrarsi il ‘Toro’ Martinez. Tra un rilancio e un consulto a vuoto è arrivato invece Lapadula (al secolo Lapalude), che tuttavia, non ha deluso le aspettative dopo che i due se ne sono liberati. Tra i meriti indiscussi, una bella coccarda sul petto per aver creduto nel principino CdK e il premio “Cuore d’oro” dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Salerno, per aver tenuto in rosa Gyomber fino alla fine. Visionari nell’acquisto di Bisseck, ottimisti ad oltranza per Deulofeu. Con il paio di sòle tirate dal Pres ad anno in corso poteva andare peggio, ma B&D non si sono disuniti e solo il perverso meccanismo di un playoff travestito da playout (o forse è il contrario, ma ‘sti cazzi, chiamatelo come volete, basta che ci capiamo) li ha relegati a migliori delle retrocesse. Il risultato più importante dell’annata è, però, un altro. Perché non si può non evidenziare che, nonostante il Lautaro svanito in quel modo, Bob e Damiano si salutano ancora. E già solo questo, per chi scrive, vale la sufficienza piena.
________________
SUPERBOYS - VOTO 5+ (AL MAX 5,5)
Dura la vita da campioni in carica, dopo un anno fortunello in cui ti avrebbero fatto faville pure Guardavaccaro e Margheritoni. I primi scricchiolii Rob & Fab li hanno avvertiti assieme al ginocchio andato a puttane di Schuurs, uno dei 2.496 top presi all’asta di settembre. Poi ci hanno messo del loro preferendo, in un’infausta giornata di sigle, un codice fiscale a Lukaku (uno dei 2.496 top presi all’asta) come marcato. E allora… Zac (non Mattia, uno dei 2496 top presi all’asta)! Ecco che è calata dall’alto la mannaia vodoo della mamma di Romelu e saluti ‘o sicchio. Impegnati per lo più a credersi grandi sportivi prendendo a padellate una pallina in una grossa gabbia per grossi bipedi senza ali, i SB sono rimasti in zone interessanti finché sono durati Big Rom, il ‘Flaco’ Colpani e Ferguson (due dei 2.496 top presi all’asta). Le ultime ambizioni (ma non si sa di cosa…) sono poi svanite col crack del legamento dello scozzese, nel mesto tramonto di un’annata chiusa evitando i playout per il rotto della cuffia. La Supercoppa di inizio stagione non vale la sufficienza stagionale (con tutti i top presi…). Da rivedere, forse, la strategia di preparazione dell’asta; meglio pane e acqua a casa, il Dorian v’anzallanute. Portano comunque a casa un significativo riconoscimento: la coppia De Santis-Fiore partirà come testa di serie n. 4 nella prima edizione del prestigioso torneo interprovinciale di padel “Airola and friends”
________________
BLACKBIRD - VOTO 5-
Anche quest’anno si vince Natan. Gli ‘Uccellacci’ sono usciti così presto fuori da tutto che il co-presidente ingegnere, per dare un senso alla loro partecipazione, si è travestito da menestrello e ha dato via ad un interminabile gioco di intrattenimento linguistico. Gli utenti del gruppo Sigle Campionato, con lo scroto dilatato alla dimensione di una mongolfiera, deliziati ringraziano in eterno. Tornando alle cose serie, la squadra di calcetto messa su dal duo D’Elia-Fiore è durata come un gatto in tangenziale. O se può rendere meglio l’idea, come uno dei miei primi rapporti con l’altro sesso quando ero giovane. Bene il portiere della Roma, bene Bastoni, bene Orsolini. E benissimo Ederson e Thuram, anche se dopo l’acquisto del francese Fabrizio rimproverava a Danilo di aver investito troppo su un difensore, per quanto campione del mondo. Sprazzi di luce nel quadro di un’annata grigia, segnata da un disimpegno in società che ha visto da marzo in poi i due CEO impegnati a cercare su Internet le migliori offerte per l’estate, piuttosto che selezionare l’undici migliore. Non se ne sono quasi accorti, eppure il premio Squadra valanga è stato a portata fino alla 33ma. Meno male che a metà maggio le vacanze estive erano belle e prenotate, così è arrivato lo scatto d’orgoglio di una salvezza che è sempre meglio di una retrocessione (e di una sigla firmata da Danilo). Insieme alla vera nota lieta della stagione: a settembre, se Dio vuole, si riparte.
________________
PARIS SASÀ GEORGE - VOTO 4,5
La vulgata del Vangelo secondo Chris narra che, in una tiepida serata settembrina, dalla presidenza del PSG (non da Parigi) si sia alzato convinto un credo: “Quest’anno lotteremo per il titolo!”. Poco rileva che a seguire i massimi dirigenti fossero stati visti entrare nello studio di un famoso psicoterapeuta di San Giorgio Alta (che poi è Bassa rispetto a San Sebastiano perché si è sempre meridionali di qualcuno, ma questa è un’altra storia). Poco importa perché le grandi imprese vanno sempre sognate e, infatti, per gli Iengos la vittoria del campionato tale è rimasta: un sogno. Resterà però negli annali la memorabile cavalcata delle prime tre giornate, a punteggio pieno e con la sensazione dominante di un carrarmato pronto a schiacciare gli avversari. Peccato si dovessero giocare altri trenta turni, nei quali una costante delle formazioni schierate è stato l’errore quasi chirurgico nella scelta dei titolari in attacco. Metti Immobile e segna Castellanos, metti Castellanos e segna Pinamonti, metti Pinamonti e segna Milik. Qualche volta può essere un caso o sfortuna, ma poi è lecito il dubbio ca nun ce staje capenne niente. In una rosa ben assortita, come quelle scatole di cioccolatini di quando eri bambino che jastemmavi perché ce n’erano solo 5 al latte e 25 al fondente o con il liquore, spiccano le 6 partite buone di Loftus Cheek, le 328 parate di Carnesecchi e l’esonero di Mourinho, che ha restituito alla luce un Pellegrini de luxe. Ad un passo dal trionfo in Coppa (esattamente come quello vero), il PSG ha poi compiuto il capolavoro nella finale di playout arrendendosi solo ai rigori alla corazzata Esposito Team, dopo un pirotecnico 0-0. Momenti di calcio champagne andati aceto che resteranno PSG. Per Sempre Grandi.
________________
ESPOSITO TEAM - VOTO 4+
A settembre hanno fatto follie per Mina, poi però gliel’hanno cantata quasi tutti. Va in archivio un’annata da dimenticare in fretta per i fratelli Esposito, che scivolano giù dal podio 2022-2023 col rovinoso stile di un Popoff rotolante sulla neve (se non conoscete lo Zecchino d’Oro, sono problemi vostri). Penalizzati dal crociato rotto del papabile Pallone d’oro Marchizza e dall’addio a gennaio di ‘Ciccio’ Muriel, gli ET sono stati definitivamente atterrati dall’implacabile profezia del Prof. De Santis (“Nzola alla Fiorentina ed anche quest’anno la Esposito Team ha il puntero”, 7 agosto 2023). Dopo aver vantato la poderosa coppia Abraham-Vlahovic volevano stupirci con effetti speciali: con Beltran miglior marcatore e meno gol fatti di Irale ci sono ampiamente riusciti. Un quarto di voto in più lo meritano per aver ingaggiato Sommer, miglior portiere alla fine di un entusiasmante testa a testa con Alberto Viro (che secondo mia moglie Maria avrebbe però meritato più del numero uno svizzero). Evitano la retrocessione da 12mi superando ai rigori il PSG (quello pezzotto) in coda ad una sfida dagli eccelsi contenuti fantacalcistici, per quanto risulti che al primo calcolo del risultato lanciato dal Pres l’app Leghe abbia prodotto la seguente visualizzazione: “Mettiteve scuorno!”. Resta comunque vivo il dibattito sulla nota lieta della stagione. I più direbbero Zortea, qualcuno direbbe Dossena. Io dico la fine del campionato.